Catania, Siracusa, Noto

Catania, Siracusa, Noto

Partiti il 28/12 da Malpensa, atterriamo a Catania. Abbiamo deciso di prendere il volo di ritorno da Palermo, così possiamo fare un viaggio itinerante.
Il nostro piano era quello di salire sull’Etna di corsa, ma abbiamo dovuto rinunciare a causa dell’attività eruttiva che ha interessato il vulcano, proprio in quei giorni.

Etna in eruzione, Catania, correre in sicilia
Etna in attività

Spostiamo questo appuntamento a data da destinarsi e partiamo quindi alla scoperta di Siracusa

Qui, il primo luogo di interesse che vediamo è il Santuario della Madonna delle lacrime, caratterizzato dalla sua cupola a forma di cono. Nei pressi dei suoi giardini c’è anche un’interessante pianta secolare. 
Non lontano sorgono le antiche catacombe di San Giovanni che però chiudono durante la pausa pranzo. Ammiriamo comunque la Chiesa di San Giovanni alle Catacombe, la prima cattedrale di Siracusa. Eretta nel VI secolo, ha subito numerose modifiche nel corso della storia, è stata in parte distrutta dal terremoto del 1693 e successivamente ristrutturata.
Decidiamo poi di proseguire il cammino dirigendoci verso il mare. Prendiamo Via Malta, attraversiamo il Ponte Santa Lucia e vediamo alla nostra sinistra la Statua di Archimede.
Ci ritroviamo quindi in Largo Porta Marina,  una delle porte che conducono ad Ortigia. 

Santuario della Madonna delle lacrime, Siracusa, correre in Sicilia
Santuario della Madonna delle Lacrime
Largo Porta Marina, Siracusa, correre in Sicilia
Largo Porta Marina

La tappa obbligatoria è l’isola di Ortigia, la parte più antica della città. Qui, la piazza più grande è quella del Duomo, sulla quale si affacciano palazzi storici ed edifici religiosi interessanti. Il Duomo di Siracusa sorge su fondamenta di origine greca, ma si distingue per la facciata in stile barocco e rococò. La visita costa 2€. 
Siracusa è la città che ha dato i natali al grande Archimede, a lui infatti è dedicato il Museo Leonardo & Archimede. Noi ci siamo stati e ve lo consigliamo: scoprirete con quali invenzioni, l’inventore ha fatto la storia. Il prezzo di ingresso è do €6,50 e sarà fornita un’audioguida. 
Non molto lontano è visitabile il Museo dei Pupi, che vi permetterà di conoscere la storia del teatro siracusano delle marionette, messo in scena dai fratelli Vaccaro. Il costo è di 3€. La Sicilia e i suoi Pupi, clicca qui!
Uno dei più bei punti di interesse di Siracusa, è la Fonte Aretusa, uno specchio d’acqua dolce nell’isola di Ortigia. La curiosità è che potrete vedere delle piante di papiro che vi crescono attorno.

“Io ero una delle ninfe dell'Acaia. Nessun altra correva per i boschi con più ardore. Ero forte e non ho mai aspirato alla fama d'essere bella; tuttavia ero ritenuta tale.
Ma le lodi sul mio aspetto non mi davano gioia, anzi arrossivo di quelle doti fisiche di cui le altre sogliono godere.
Tornavo affaticata, ricordo, dalla foresta di Stinfalo. Faceva molto caldo.
Trovai un corso d’acqua che scivolava senza un vortice e un mormorio. Mi accostai e nuda mi tuffai. Mentre nuotavo mi giunse dalla profondità del gorgo un mormorio indistinto che mi terrorizzò e mi costrinse a balzare sul margine più vicino del fiume. 
Era Alfeo, che con la sua voce roca mi aveva domandato per ben due volte  'Dove scappi Aretusa?’ Io presi la fuga, nuda come mi trovavo. tanto più egli si mise ad incalzarmi in un impeto di passione. Riuscii a raggiungere Orcomeno, Psofide, il Cillene, le Valli del Menalo, il gelido Erimendo e l’Elide senza farmi battere da lui. Ma le mie forze non erano all’altezza di sostenere quel ritmo. Stremata dalla fatica gridai: mi prende, aiuto! vieni in soccorso, o Diana dalla tua scudiera.
La dea si commosse e da un gruppo di dense nubi ne scese una e me la gettò addosso. 
Il fiume si guardò attorno e aggirò per ben due volte la nuvola che mi avvolgeva, non sapendo che io ero lì. Egli non se ne andava; sentendomi assediata un sudore freddo mi ricoprì le membra; gocce azzurre cadevano giù da tutto il mio corpo, rugiada mi fluiva dai capelli e in men che non ti dicano i fatti, mi trasformai in sorgente. 
Il fiume riconobbe l’amata pur sottoforma d’acqua e, deposto l’aspetto umano che aveva assunto, si riconvertì nelle consuete onde per congiungersi a me. Delia squarciò il suolo ed io mi immersi nelle buie caverne e giunsi sin qui ad Ortigia, che mi è cara perché ha l'appellativo della mia dea e mi riporta alla luce del giorno.”

 

Leggenda di Aretusa e Alfeo

Non distante dalla Fonte, sorge il Castello Maniace costruito da Federico II, che si affaccia direttamente sul mare e si erge sulla punta del porto. L’edificio è visitabile al prezzo di €4.
La passerella a bordo mare che porta al castello è magica e merita una fermata per ammirare il tramonto.
Chi vuole fermarsi un po’ di più a Siracusa può visitare il Teatro Greco e l’Orecchio di Dioniso

Si riparte verso la meta successiva, la città di Noto. Durante il tragitto prenotiamo un B&B per passare la notte. 
Noi abbiamo visitato la famosa città barocca di notte, ma se vi capita di passare da queste parti, potreste fare una corsetta nella Riserva Naturale Oasi Faunistica di Vendicari!
Il primo edificio che notiamo quando arriviamo in centro è l’imponente Chiesa di San Domenico, costruita nei primi anni del 1700.
Di fronte a questa chiesa, si trova la Fontana d’Ercole, opera restaurata e circondata da un giardinetto dove vi potrete riposare.
Uno dei simboli della città è la Cattedrale di Noto ovvero la Basilica di San Nicolò. L’edificio religioso è costruito sulla sommità di una scalinata e si compone di tre navate. L’accesso è gratuito.
Non distante dalla Cattedrale si erge la sede del municipio, Palazzo Ducezio, dal nome di colui che ha fondato la città.
Tra gli altri edifici che ci sono rimasti impressi c’è il Teatro Comunale Tina di Lorenzo, in stile neoclassico. Il teatro è, ad oggi, in piena attività.
Meritano una visita anche Palazzo Nicolaci, la Chiesa di Santa Chiara e Noto antica. La parte più vecchia della città si compone di resti di origine romana e greca. Purtroppo è un sito archeologico ancora non troppo valorizzato. 
L’indomani il barista del bar in cui facciamo colazione ci racconta la storia dei camminanti di Noto, popolazione nomade diffusa in Sicilia. Si spostano per l’Italia per poter esercitare ovunque la propria attività di vendita ambulante o di arrotino. 

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